LA DIFESA FISICA DELLA LAGUNA DI VENEZIA DOPO L'ALLUVIONE DEL 4 NOVEMBRE 1966
Il 4 Novembre 1966 la Laguna di venezia, come gran parte delle ragioni d'Italia, fu interessata da una alluvione senza precedenti. Sebbene la fase lunare non fosse favorevole (marea di quadratura) il livello dell'acqua salì fino ad 1,92 mt. sul livello medio del mare. L'alluvione provocò danni gravissimi alla città; anche le difese a mare cedettero sotto l'impeto della mareggiata da scirocco con successivi allagamenti e danni sui litorali del Cavallino, Lido di Venezia, Pellestrina, Sottomarina e Chioggia.
La reazione dell'opinione pubblica fu commisurata ai danni e al rischio sopportati dalla città, dalla sua laguna e dai litorali. Iniziò allora e continua fino ai nostri giorni una polemica aspra tra le forze ambientaliste ed i propugnatori di uno sviluppo economico-industriale forse insostenibile per il fragile ambiente lagunare al centro del quale sorge Venezia.
Senza entrare nel merito della questione - che esula da questo breve riassunto storico - possiamo non di meno affermare che la riflessione imposta dalla terribile alluvione condusse ad un primo risultato con la creazione di un Comitato Per Lo Studio Dei Provvedimenti A Difesa Della Città Di Venezia E Dei Suoi Caratteri Ambientali E Monumentali, istituito direttamente dal Governo e comunemente chiamato "Comitatone" per le numerosissime rappresentanze politiche e istituzionali che lo compongono. Nel 1973 (Aprile) viene varata la Prima Legge Speciale Per Venezia.
L'importanza di questa legge risiede, tra l'altro, nell'aver bloccato "sine die" la realizzazione della Terza Zona Industriale.
Nel 1975 (Marzo) viene dato il via ad una gara di appalto-concorso internazionale per la soluzione dei problemi legati all'equilibrio idrogeologico della laguna.
Nel 1978 (Marzo) la Commissione Aggiudicatrice dell'appalto-concorso, decise che nessuno dei progetti presentati poteva essere dichiarato idoneo alla soluzione dei problemi in oggetto.
 |
Elementi tubolari di sbarramento in gomma (Proposta Vredenstein, Rubber Works - Olanda). |
Nel 1981 (Giugno) vede la luce lo "Studio di Fattibilità e Proggetto di Massima per la Difesa della Laguna di Venezia dalle Acque Alte". Lo studio è elaborato da sette docenti universitari di chiara fama.
Gli obbiettivi del progetto sono: Abbattimento delle acque alte lagunari; Assicurazione di un ricambio d'acqua al bacino lagunare tale da soddisfare le esigenze poste dal controllo dell'inquinamento; Conservazione della navigabilità alle tre bocche di Lido, Malamocco e Chioggia, limitando al massimo la frequenza delle eventuali interruzioni ed assicurando, a varchi aperti, velocità di corrente compatibili con la navigazione; Assicurare la stabilità dei fondali nella sistemazione delle opere.
Uno degli elementi fondamentali ritenuti necessari alla realizzazione degli obbiettivi esposti, era costituito dalle paratoie mobili a spinta di galleggiamento.
 |
Paratoia a spinta di galleggiamento (proposta Riva Calzoni S.p.A. Milano, A.T.B. S.p.A. Brescia, Officine Elettromeccaniche Galileo S.p.A. Venezia, Terni Societą per l'industria e l'elettricitą S.p.A. Roma).
|
1982 (Ottobre) Promozione di un raggruppamento di imprese di ingegneria e di costruzione italiane al fine di ottenere la commessa in concessione ed i finanziamenti necessari alla realizzazione delle opere.
L'atto di nascita del CONSORZIO VENEZIA NUOVA è del 27 ottobre 1980.
1982 (Dicembre) Il Magistrato alle Acque affida l'esecuzione delle opere previste da Progetto al Consorzio Venezia Nuova, mediante convenzione quadro.
1984 (Dicembre) Viene varata la legge n. 798 "Nuovi Interventi per la Salvaguardia di Venezia".
1989 (Ottobre) Il Consorzio Venezia Nuova vara il Progetto REA (Riequilibrio E Ambiente) che comporta interventi globali sul territorio dei litorali della laguna e della Città di Venezia.
2002 (Febbraio) Questi interventi sono ancora in corso e dovrebbero terminare con la sistemazione delle chiuse mobili sulle Bocche di Lido, Malamocco e Chioggia.
 |
CONSORZIO VENEZIA NUOVA: Schema delle opere di chiusura da realizzare sulle bocche di porto di Lido - Malamocco e Chioggia
|
 |
|